L’82% degli operatori intervistati al WTM è convinto che le Olimpiadi del 2016 porteranno beneficio a Rio de Janeiro. Il 71% afferma anche che gli effetti delle olimpiadi si sentiranno anche da oggi al 2016.
L’82% degli operatori intervistati al WTM è convinto che le Olimpiadi del 2016 porteranno beneficio a Rio de Janeiro. Il 71% afferma anche che gli effetti delle olimpiadi si sentiranno anche da oggi al 2016.
VisitBritain, l’agenzia nazionale per il turismo, prevede che i veri effetti delle Olimpiadi di Londra si registreranno nel futuro con 4,4 milioni di visitatori in più attivati nel periodo 2011 – 2015, e una spesa aggiuntiva equivalente a 2,3 miliardi di sterline (2,87 miliardi di euro al cambio di oggi). Già nel 2012 è stato raggiunto un record di arrivi in Gran Bretagna: 4,58 milioni con una forte crescita di visitatori dalla Thailandia, dal Brasile, dalla Corea del Sud, dal Sud Africa e dall’India. Preoccupazioni però per i possibili effetti della crescita della Air Passenger Duty Tax, aumentata due volte negli ultimi tre anni, che potrebbe affievolire la bolla derivante dalle Olimpiadi. Il fenomeno della crescita delle visite fuori dal periodo dell’evento era già stato rilevato in Olimpiadi e Campionati del Mondo precedenti. Si nota sempre più anche un fenomeno di “anticipazione” dell’evento, da tenere presente in fase di programmazione, generalmente impreparata ad accogliere flussi notevoli prima dell’evento stesso.
Gli effetti sul mercato di Londra e su quello dell’intero Regno Unito sono stati diversi, secondo il 33% degli intervistati il flusso nella capitale è aumentato di oltre il 20% mentre solo il 13% pensa che tutto il Regno Unito abbia avuto lo stesso effetto. Allo stesso tempo quasi un terzo degli intervistati (28%) ritiene che le olimpiadi non abbiano avuto effetto su Londra e il 35% che non abbiano avuto effetto sull’intera nazione. Questo dato sembra essere in linea con quanto afferma l’ufficio nazionale di statistica che dichiara un calo del 5% dei visitatori in agosto, accompagnato però da un aumento generale della spesa del 9% (spesa media 1.290 UK£). Gli arrivi in UK nel 2012 non sembrano migliorare i numeri del 2011 e VisitBritain sta mettendo a punto un piano che dovrebbe portare a 40 milioni il numero di visitatori che raggiungeranno il paese nel 2020.
L’Association of Leading Visitor Attractions (ALVA) da parte sua denuncia la diminuzione fino al 60% del numero di visitatori in alcune delle principali attrazioni della città. Lo sportivo che assiste ai giochi olimpici è molto centrato sull’evento, non affianca al motivo principale del suo viaggio la visita di altre risorse, anche se nello specifico il dato negativo può essere stato aggravato dal maltempo e dall’invito delle autorità locali di rimanere lontani dal centro fatto ai residenti e in generale a tutti i non interessati alle Olimpiadi.
Presentato questa mattina al @WTM_London l’Industry Report 2012, ricerca effettuata su 1.310 espositori del WTM provenienti da tutto il mondo e su 1.001 inglesi che hanno effettuato almeno una vacanza di sette giorni nel 2012. Argomenti trattati gli effetti delle olimpiadi di Londra e aspettative per quelle di Rio, Tassazione, Economie emergenti e turismo, il sitema aeroportuale in UK, esperienze e abitudini di viaggio. I dati, benché centrati sul mercato inglese, danno preziose indicazioni sulle tendenze dei mercati, su problemi comuni, utili per la programmazione dei prossimi anni.
Venerdì sera Lilli Gruber nel suo programma Otto e mezzo su La7, ha promosso la campagna del FAI e ci ha fornito la triste realtà della mancanza di idee che guida la valorizzazione dei beni culturali italiani. Partecipavano Pierfrancesco Favino, attore e testimonial della Campagna di raccolta fondi FAI “Ricordati di salvare l’Italia”, il Presidente FAI Ilaria Borletti Buitoni, l’economista Luigi Zingales. È preoccupante rendersi conto che le idee più innovative non vanno oltre al concetto di “restauro/visita/turismo”. Se c’è veramente la convinzione che i beni culturali possano essere uno dei motori dell’economia italiana allora bisogna rendersi conto che, come ogni settore, deve essere accompagnato da formazione, ricerca, sviluppo di nuovi prodotti. Il bene culturale non ha valore in sé, ma ha valore per il sapere che racchiude e che riesce a comunicare attraverso i più diversi canali. Questo, volendo, e nella misura in cui sia l’obiettivo, può portare ricchezza. I sistemi produttivi sono elementi complessi, i discorsi all’ora del tea piacevoli passatempi sociali.
http://media.unwto.org/en/press-release/2012-06-20/green-innovation-tourism-can-trigger-major-economic-social-and-environmenta
Convegno internazionale “80 anni di turismo all’aria aperta in Italia. In Sardegna è ancora possibile?”
La ricettività all’aria aperta ha sostenuto il turismo balneare nell’ultimo decennio. Tuttavia anche in questo settore gli ultimi anni segnalano qualche difficoltà. Il convegno discute il possibile ruolo dei campeggi e dei villaggi turistici nel fronteggiare la crisi, anche basandosi sull’esperienza di altri paesi, in particolare la Francia, nel turismo all’aria aperta.
Il 2011 ha visto un aumento dei flussi verso l’Europa del 6%. Un risultato che supera il record del 2008. Tuttavia il trend in calo degli ultimi mesi crea preoccupazione per i prossimi anni.
È quanto segnala l’European Travel Commission nell’European Tourism in 2011: Trends & Prospects (Q4/2011), sulla base delle prime stime sui campioni rilevati fino al 16 gennaio. Il dato, seppur positivo, mostra allarme per l’andamento a breve termine. Le difficoltà degli ultimi mesi dell’anno rispetto al 2010 sono da imputare in parte all’andamento particolare dell’anno passato sotto l’effetto della “nuvola vulcanica”, tuttavia la situazione economica europea e alcuni segnali del mercato fanno prevedere una lieve diminuzione dei flussi nel 2011 e una sostanziale stabilità per il 2012.
A livello di arrivi, è segnalata una forte crescita delle aree nord orientali del continente. Nell’area mediterranea Cipro + 10%, Croazia +7,6%, Italia +4,6% e Spagna +4,5%. Per l’Italia analogo aumento del tasso di occupazione alberghiera e lieve crescita del prezzo medio delle camere (ADR). L’Europa meridionale è la seconda area del continente per percentuali di crescita.
Per scaricare il report: www.etc-corporate.org Report and Studies
I risultati dei maggiori Tour Operator internazionali segnalano un calo delle prenotazioni dell’11% per TUI e di oltre il 30% per Thomas Cook. Per la seconda le prenotazioni on line diminuiscono più di quelle tradizionali.