Venerdì sera Lilli Gruber nel suo programma Otto e mezzo su La7, ha promosso la campagna del FAI e ci ha fornito la triste realtà della mancanza di idee che guida la valorizzazione dei beni culturali italiani. Partecipavano Pierfrancesco Favino, attore e testimonial della Campagna di raccolta fondi FAI “Ricordati di salvare l’Italia”, il Presidente FAI Ilaria Borletti Buitoni, l’economista Luigi Zingales. È preoccupante rendersi conto che le idee più innovative non vanno oltre al concetto di “restauro/visita/turismo”. Se c’è veramente la convinzione che i beni culturali possano essere uno dei motori dell’economia italiana allora bisogna rendersi conto che, come ogni settore, deve essere accompagnato da formazione, ricerca, sviluppo di nuovi prodotti. Il bene culturale non ha valore in sé, ma ha valore per il sapere che racchiude e che riesce a comunicare attraverso i più diversi canali. Questo, volendo, e nella misura in cui sia l’obiettivo, può portare ricchezza. I sistemi produttivi sono elementi complessi, i discorsi all’ora del tea piacevoli passatempi sociali.