Come sicuramente tutti avete letto, il Mibact ha comunicato che “su iniziativa dell’unita’ per l’attuazione dell’Agenda digitale della presidenza del Consiglio dei ministri e del ministero dei Beni e delle Attivita’ culturali e del turismo (Mibact), Expo2015 e Enit hanno chiuso un accordo per dare il via a una serie di azioni concrete per digitalizzare l’industria turistica”.
Valutando un po’ di reazioni viste a giro negli eventi che si sono affastellatti nella settimana che si è appena conclusa la sensazione è solo una: timore. Unito a sarcasmo, visti i successi delle iniziative on line fino ad oggi tentate a livello centrale, e talvolta arrabbiatura per il potenziale nuovo inutile sperpero di denaro che la gestione pubblica di argomenti “turistici” porta con se, ignara dei principi legati al concetto di impresa, commercio, occupazione e ai concetti collegati di produttività, snellezza operativa, ricerca e sviluppo che un comparto economico deve perseguire.
In realtà non si sa bene di cosa si stia parlando. L’unione di due concetti indefiniti e onnicomprensivi porta ad un oceano di indeterminatezza. Oltretutto vendibile male visti gli insuccessi precedenti. Abbiamo chiaro cosa si intende fare? Un elenco di strutture ricettive, con indirizzo e numero di telefono, quindi l’unione centrale dei data base regionali? Un “booking.com” nazionale, pubblico e gratuito in concorrenza con la tecnologia e il radicamento delle multinazionali? Una sostituzione a chi opera nell’intermediazione cercando di fare funzionare quel poco di incoming che resta nelle mani nazionali?
Oppure, e forse sarebbe più interessante, un sistema che raccoglie in maniera organizzata le informazioni che girano in rete?
Quali sono gli obiettivi, l’organizzazione, i tempi del progetto? Che garanzie ci sono che al termine della “digitalizzazione” le tecnologie e i sistemi del mercato siano gli stessi? Chi ci può dare qualche risposta?
Aspettiamo fiduciosi, sperando di non dovere poi renderci conto che ci sarebbero state soluzioni più rapide, più veloci, più vicine alle necessità.